lunedì 7 novembre 2016

Collegi uninominali proporzionali

Ho ripubblicato un mio vecchio articolo sui collegi uninominali proporzionali, che spiega il funzionamento di una formula elettorale poco nota che potrebbe entrare nelle modifiche all'Italicum di cui si parla in questi giorni.

Una terza via tra liste bloccate e preferenze

domenica 6 novembre 2016

Il trattato di pace: cosa ha ottenuto Cuperlo

Mentre ieri partecipavo alla Leopolda, è giunta la notizia che Gianni Cuperlo, l'esponente della minoranza critica del Pd incaricato di trovare una mediazione con il partito, in modo da arrivare a un voto favorevole al referendum del 4 dicembre, aveva dato il suo ok.

Con la sua firma al documento della commissione a cui hanno partecipato anche Guerini, Orfini, Zanda e Rosato, Cuperlo ricompone la frattura nel Partito Democratico. Per i temi trattati e anche per gli equilibri politici che muove, la decisione di Cuperlo è destinata a incidere profondamente sul futuro delle istituzioni italiane se la riforma costituzionale entrerà in vigore.

Nell'accordo, visto con favore anche dalle altre forze politiche che hanno approvato la riforma costituzionale, viene affrontato il tema dell'effetto aggregato di norme costituzionali e norme elettorali. Anzi, voglio essere brutale: il documento mette fine a quella cosa nota, per antonomasia, come combinato disposto.

I temi trattati sono i seguenti:

Collegi

Viene espressa una per il sistema per la selezione degli eletti con il metodo dei collegi uninominali: il Pd intende dunque eliminare i capilista bloccati.

Turno unico

C'è l'impegno a eliminare il ballottaggio dalla legge elettorale per la Camera dei Deputati.

Premio di maggioranza

Viene confermato il premio di maggioranza, in quanto unico meccanismo, in un sistema politico multipolare come quello italiano, in grado di promuovere la governabilità e insieme conferire ai cittadini la facoltà di indicare chiaramente quale forza politica avrà la responsabilità di garantire il governo del paese.

Coalizioni?

Il documento dice che il premio di governabilità dovrà essere "di lista o di coalizione". Il che, naturalmente, equivale a non dire nulla, se non che l'ipotesi del ritorno alle coalizioni elettorali è sul tavolo.

Elezione dei senatori.

C'è l'impegno ad approvare una legge elettorale che dia ai cittadini la facoltà di indicare i senatori al momento delle elezioni regionali. I consiglieri regionali, che eleggeranno i senatori, saranno vincolati a ratificare l'indicazione dei cittadini: un vincolo che si fonda sull'art. 57 comma 5 della Costituzione riformata.

Commento

Molto positiva la proposta dei collegi uninominali, che fa fuori in un sol colpo capilista bloccati (percepiti come "nominati") e preferenze (collegate a fenomeni di clientelismo e corruzione). Il documento non precisa se si tratti di collegi maggioritari (come in Inghilterra) o di collegi proporzionali (come alle vecchie elezioni provinciali, o alle elezioni del Senato fino al 1992): sono entrambe ottime scelte, ma soltanto la seconda si combina bene con il meccanismo del premio; è inoltre improbabile che il maggioritario piaccia ai piccoli partiti (il cui voto favorevole è indispensabile).

Il ballottaggio è il cuore dell'Italicum e il suo stralcio è una concessione enorme a Cuperlo, con tante implicazioni. Una scelta non priva di ragioni, ma che consideriamo negativa. Esiste un modo per far funzionare il turno unico in modo accettabile? Ne discuteremo in un altro articolo.

Bene la conferma del premio di maggioranza. Il turno unico, però, si porta come conseguenza l'impossibilità di assegnare il premio in formato jackpot (dando a chi vince 340 seggi, indipendentemente dalla percentuale di voti ricevuti), come stabilito dalla sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale. Bisognerà dunque utilizzare il meccanismo del premio alla greca (un pacchetto di seggi fisso, che si aggiunge a quelli ottenuti con la ripartizione proporzionale).

Sulle coalizioni si è fatta soltanto un'ipotesi, e non è difficile comprenderne la ragione. Con il meccanismo del premio fisso alla greca, non c'è garanzia che il vincitore delle elezioni abbia una maggioranza. Cosa succederà se una coalizione vincerà le elezioni senza arrivare a 316 seggi? Bisognerà trovare ulteriori alleati in Parlamento: ma i nuovi alleati potrebbero opporre un veto a quelli vecchi, con il risultato di rompere una coalizione validata dal voto dei cittadini per sostituirla con una che i cittadini non hanno approvato.
La logica dice dunque che si può avere o il premio di coalizione in formato jackpot, o il premio di lista alla greca, ma non il premio di coalizione alla greca.

La proposta di legge elettorale del Senato implementa un'elezione semi-diretta e viene incontro alla richiesta che i senatori non siano dei nominati. Io non credo che l'elezione semi-diretta sia un miglioramento, e non avrei definito "nominati" dei senatori eletti dal consiglio regionale, così come non definisco "nominato" il Presidente della Repubblica. Però è importante e giusto che si tenga conto dell'opinione pubblica, che vuole mantenere un controllo sulla composizione del Senato.