venerdì 28 ottobre 2016

Legittimazione

Oggi vi scrivo un post breve sulla legittimazione del Parlamento italiano: una legittimazione scassata dalla legge elettorale Calderoli, il porcellum.

Avere approvato una legge incostituzionale come il porcellum non è un male astratto. Il porcellum ha fatto delle vittime: i cittadini italiani che hanno perso il diritto di essere arbitri della politica, e di essere rappresentati da soggetti pienamente legittimati dal voto.

La rottura della catena della legittimazione popolare investe tutti: parlamentari eletti con una legge incostituzionale; presidenti della repubblica eletti da quei parlamentari; giudici costituzionali eletti o nominati da quei parlamentari e quei presidenti della repubblica.

Già, perché nella composizione della Corte Costituzionale che ammazzò il porcellum c'erano giudici che derivavano la propria nomina, in ultima analisi, proprio dal porcellum: per l'esattezza, 6 su 15.

La nuova normativa elettorale che ha sostituito il porcellum (nota come consultellum) è stata dunque stabilita da un organo che non soltanto, in teoria, non avrebbe il compito di scrivere leggi, ma i cui membri erano in gran parte frutto proprio della legge che si accingevano a dichiarare incostituzionale.

Ma allora il consultellum, pur essendo conforme alla Costituzione, non è una libera scelta democratica, ma una normativa accidentale pur sempre derivata da quel porcellum incostituzionale, che continua a ledere i diritti dei cittadini.

Chi sostiene che l'attuale Parlamento non è pienamente legittimato non ha tutti i torti; ma questo Parlamento imperfetto ha fatto l'unica cosa che può restituire alle istituzioni piena legittimazione: chiedere a noi cittadini italiani di decidere che tipo di democrazia vogliamo.

Il 4 dicembre possiamo scegliere tra una democrazia mediata dai partiti, e una democrazia dei cittadini arbitri. E' il più grande potere che ci sia stato dato da tanti anni: cerchiamo quindi di usarlo bene.